A cuore aperto

Oggi mi è capitato di vedere una pubblicità abbastanza impattante su un medicinale omeopatico appena uscito per calmare ansia e attacchi di panico. Mi ha fatto riflettere….ho pensato subito che sarà un medicinale che andrà a ruba perchè, purtroppo, gran parte di noi conosce questi spiacevoli compagni di viaggio. Però ho anche pensato che la pratica costante dello yoga può avere la stessa efficacia di un medicinale come questo, attenzione non voglio sminuire l ‘efficacia del prodotto in questione, anche io prendo fiori di bach e aiuti omeopatici, ma il punto è che l informazione di massa non ci aiuta a capire che questi prodotti funzionerebbero 100 volte meglio se associati a discipline come lo yoga, ti passano il messaggio che hai a disposizione un nuovo prodotto che può far tacere il tuo malessere. Ma è davvero questa la strada giusta?

Bè mi sento proprio di dire di no! I medicinali, tutti, omeopatici e non, sono aiuti che ti supportano in maniera adeguata, ma se accompagnati ad un percorso interiore, allora troviamo la strada per la cura .

Quando mi sono avvicinata al mondo dello yoga, l’ ho fatto proprio per gli stessi motivi di cui vi stò parlando, è difficile per me, ma per spiegarmi a fondo devo per forza aprirvi il mio cuore…..Ho cominciato a soffrire di attacchi di panico a 15 anni a seguito di numerosi sgambetti che la vita mi ha fatto. Non sono passati tanti anni, ma nel 1995 chi aveva questo tipo di malessere non era capito. Provai a parlarne ad un medico e lui mi diede l unica alternativa di un’appoggio psichiatrico, ovviamente fui terrorizzata dall’ipotesi e così decisi che era meglio se l’avessi tenuto per me. Il risultato fù un graduale peggioramento che mi portò a chiudermi, spaventata sempre di più dal mondo intorno a me, a non mangiare fino all anoressia, a vivere ogni giorno come un’ostacolo invalicabile. Ho continuato la mia vita, ma l’unico sentimento dal quale ero pervasa per la maggior parte del tempo era la paura.

Ho provato di tutto, dopo essermi sposata ho cominciato anche a farmi seguire da uno psicologo e devo dire che mi ha chiarito tanti punti, mi ha aiutato sicuramente, è un percorso che mi sento di consigliare, ma se non decidi si superare quel muro, nessuno potrà mai farlo per te…..anche se lo vorresti tanto.

Dopo la nascita del mio primo bambino ho deciso che dovevo fare ancora di più, avevo sentito parlare di yoga ma non sapevo bene in cosa consisteva, così mi iscrissi ad un corso. Da quel giorno questa disciplina è entrata nella mia vita a tal punto da volerne fare il mio lavoro, mi sono formata, diplomata e ho cominciato ad insegnare, e il motivo per cui l ho fatto è perchè lo yoga mi ha cambiato la vita, mi ha obbligato a fermarmi e guardarmi dentro, guardare quei mostri che tanto mi facevano soffrire, è stato difficilissimo e lo è tutt’ora, ma come facciamo a leggere un libro dalla copertina? Ecco lo yoga, per me, è questo: Aprire il tuo libro………quello che ci leggerai, potrà non piacerti, ma sei tu, è la tua vita, è ciò che ti ha reso quello che sei oggi, e quel libro puoi non limitarti solo a leggerlo, ma continuare a scriverlo, nel modo in cui vuoi tu. Capire che siamo noi a determinare l’ evolversi della nostra vita è un grande passo, certo ci sono eventi che non possiamo modificare e che talvolta ci travolgono, ma possiamo modificare il modo in cui li affrontiamo.

Siamo noi a decidere per noi, questo, il più delle volte, è quello che più spaventa.

Ad oggi, dopo 13 anni dalla mia prima lezione di yoga, le mie paure esistono ancora, tante volte lascio che comandino loro, il mio percorso non è finito. Oggi però le chiamo per nome, le riconosco, non me ne vergogno più e a piccoli passi gli tolgo sempre più potere, perchè il mio libro deve esplodere di colori , non lo voglio in bianco e nero!

Quando insegno è questo il mio obiettivo, cercare di portare colore nella vostra vita. Cercare di trasmettervi quel messaggio così importante che le redini le abbiamo in mano noi e non gli eventi, non il nostro passato, non i nostri traumi e il modo più efficace per capirlo è accettare, fermarsi, guardare, lasciarsi pervadere da quelle paure dalle quali scappiamo ogni giorno, perchè fuori dalla nostra mente sono solo piccoli granelli di sabbia.

In conclusione, si, i farmaci servono e aiutano, mai direi il contrario, ma per andare a fondo l’ ingrediente di cui avete bisogno è la vostra forza di volontà, affrontateli quei mostri, lo yoga è un’aiuto efficacissimo in questo, ma non sono qui a promuoverlo, ci sono tante altre discipline. Il mio intento è quello di chiedervi di non fermarvi al farmaco, è quello di informarvi che potete salvarvi da quel buio, ma lo dovete decidere voi, è quello di dirvi di non limitarvi a far tacere il sintomo ma di curarne la causa.

“Andare sulla luna, non è poi così lontano. Il viaggio più lontano è quello all’interno di noi stessi” (Anais Nin)