
Ormai la nostra vita ha molto a che fare con i social, chi più chi meno, ma ognuno di noi, ogni giorno, posta qualcosa, una storia, un’evento, uno stato o semplicemente và a guardare quello degli altri. Da quando questa tecnologia è entrata nella nostra quotidianità sono cambiate molte cose. Sicuramente abbiamo fatto passi da gigante, penso al mio caso, prima per far sapere che avrei organizzato una lezione, avrei dovuto stampare e distribuire centinaia di volantini per il paese, oggi mi bastano pochi click e la mia locandina arriva nelle case di molte persone, straordinario no? Pensiamo anche ai nostri bambini, con questa maledetta pandemia avrebbero perso mesi e mesi di scuola, invece la DAD gli ha permesso di rimanere “collegati”. E non solo, tante persone hanno cominciato a lavorare da casa, potendo così sopperire a una mancanza di lavoro e stipendio, sicuramente dobbiamo ringraziare questa enorme tecnologia, ma la mia riflessione di oggi verte su come questo modo di gestire la nostra vita in modo diverso abbia, inevitabilmente, cambiato la nostra comunicazione con gli altri.
Apro i social e trovo articoli di cultura generale, gossip, cronaca, opinioni, come si fà con un normale giornale cartaceo, la differenza è che quando leggevi il giornale al bar, non ti saresti mai sognato di prendere la biro per scrivere sotto l’articolo la tua o telefonare all’autore per dirgli che è una testa di cavolo, che non capisce niente o addirittura che deve venirgli il cagotto (per essere sottile). Avevi la tua opinione che poteva essere discordante con la sua, magari ti giravi verso il tuo compagno di bancone e cominciavi con lui un sano dibattito sulle tue ragioni, poi finivi il tuo caffè ed andavi al lavoro.
Oggi non funziona più così, la gente appena legge sui social qualcosina che non gli piace sente il bisogno di “commentare” e fin qui niente di male, anzi ognuno deve credere nelle proprie idee, ma cosa invece li legittima ad offendere ed essere maleducati per sostenere le proprie ragioni? Mi chiedo se le stesse cose che questi “leoni da tastiera” si permettono di scrivere le direbbero anche in faccia alla persona interessata, e se così fosse, cosa ancora più fondamentale, mi piacerebbe sapere se sosterrebbero il confronto. Perchè di base questo è il problema, dietro alla maleducazione e, aggiungerei, ignoranza di queste persone c’è la mancanza di capacità di relazionarsi.
Lo fà pensare la facilità con cui le persone ti “bloccano”……bloccano? fino all’anno scorso non avevo idea di che cosa significasse, per qualche giorno ho pensato che il telefono della destinataria del mio messaggio non avesse campo o fosse spento, poi mi hanno spiegato…….”ahhhh ho capito e si può fare davvero?” ho chiesto, “è una cosa consentita? perchè la trovo di una bruttezza esagerata”. Non so a quanti di voi è capitato, ma io mi sono sentita davvero offesa, perchè se questa persona si era sentita ferita da me non me l’ha detto? avremmo parlato, magari le avrei chiesto scusa, ma non sapendo nemmeno perchè, sinceramente mi sono sentita spazzatura, non meritavo nemmeno di essere presa in considerazione, mi aveva bloccato e punto.
In ogni mio articolo cerco di trasmettere l’importanza dell’ascoltarsi, del fermarsi e percepirsi, ma diventa tutto più difficile se poi ci si sente legittimati a “bloccare”, non solo la persona, ma un rapporto, un’emozione, un confronto che porterebbe ad una crescita personale, la vita.
Che messaggio stiamo passando ai nostri figli? che quando una cosa o peggio ancora una persona, dice qualcosa di sbagliato la si può bloccare? Dovremmo insegnargli a convivere con tutti anche con chi non gli piace, insegnargli a parlare ed esprimere ciò che pensano, con educazione ed intelligenza, e insegnargli ad accettare che ci sono milioni di persone al mondo che non la pensano come loro, ma hanno cmq il diritto al rispetto e che il confronto è una cosa bellissima.
Se penso a quante persone nella mia vita mi hanno fatto cambiare idea, spiegandomi il loro punto di vista e facendomi vedere la situazione da una prospettiva che da sola non avrei notato. Tutte queste persone mi hanno arricchito, hanno aperto la mia mente, hanno fatto di me ciò che sono oggi, e quante volte ancora cambierò punto vista? spero tantissime, per vedere la vita da ogni angolazione possibile e con occhi sempre diversi.
Allora il mio proposito è quello di leggere meno social e più le persone, come? dai piccoli gesti: fermarmi a parlare con la cassiera, chiedere al giornalaio come sta, nei tempi di noia invece che prendere il telefonino prendere un libro e leggerlo coi miei bambini, andare a fare una passeggiata e soprattutto ritrovare la bellezza di avere lo sguardo puntato verso il cielo e non verso uno schermo.

