LE EMOZIONI

“Le emozioni hanno un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza: servono a guidarci, a individuare i pericoli e a difenderci. Quando però la loro intensità diventa eccessiva, o quando non riusciamo a riconoscerle, corriamo il rischio che si rivoltino contro di noi.” Cit. 

Questa affermazione l’ho trovata ricercando il significato di emozioni, ma mi fà pensare: le emozioni diventano rischiose se sono eccessive o non riusciamo a riconoscerle? Io ho bloccato per tantissimo tempo le mie emozioni e alcune sono ancora sotto chiave, sono emozioni che mi nego di sentire perchè sono troppo, appunto, eccesive o ne ho paura, ma quando ho preso il coraggio di permettermi di sentirne alcune, quello che ho capito è che l’unica cosa giusta da fare con le proprie emozioni è lasciarle uscire, lasciare che invadano il nostro stomaco, fino alla gola alla bocca e agli occhi, possono darci l ‘impressione di farci affogare quando le lasciamo libere di esplodere dentro di noi, ma è l ‘unica via, bisogna solo capire dove canalizzarle, la rabbia per esempio se ho bisogno di farla uscire cercherò un posto dove poter urlare a squarciagola, o dove poter correre più forte che posso, non mi metterò a tirare pugni ad un albero perchè allora sarebbe farmi del male. Le emozioni , tutte, hanno bisogno di essere espresse, altrimenti provocheranno malessere e disfunzioni dentro di noi. Nello yoga ho trovato il coraggio di sentire cosa succedeva dentro di me, e con grande fatica ma determinata, ho permesso alle mie emozioni di farsi spazio dentro di me, ogni giorno cerco di ascoltarmi sempre più, perchè solo così posso trovare davvero la mia serenità emotiva e fisica.

Un pò di teoria:

Che cosa sono le emozioni umane?

Le emozioni umane sono un fenomeno complesso e un campo di indagine sterminato. Se qualcuno dovesse chiederci che cosa sono, sarebbe difficile rispondere. Sono pensieri, riflessi fisiologici, oppure impulsi comportamentali? Le esperienze emotive sono tutti questi aspetti insieme.

Spesso confuse con gli stati d’animo o i sentimenti, le emozioni sono processi multicomponenziali che informano le nostre vite, determinano le nostre azioni e i nostri comportamenti. Sono risposte innate, composte da fenomeni involontari, automatici e simultanei, che coinvolgono sia il corpo che la mente. 

Pensiamo a quando ci si corruga il volto per un torto subito, o a quando scappiamo spaventati davanti a un pericolo, o a come i nostri pensieri si tingono di nero quando subiamo una perdita: i fattori che entrano in gioco sono molteplici e di natura diversa.

Come sono fatte le emozioni

Le emozioni sono risposte a uno stimolo. Questo stimolo può essere interno, come un pensiero o una sensazione corporea, o esterno come un amico che ci dà buca o il capo che ci urla contro, e dà luogo a una serie di modificazioni a livello del sistema nervoso.

Si configurano così le reazioni emotive che sono caratterizzate da aspetti fisiologici, come i cambiamenti:

  • nella frequenza cardiaca
  • nella temperatura corporea
  • nelle espressioni facciali
  • nell’attivazione muscolare 
  • nel livello di ossigeno del sangue.

Ma anche da aspetti cognitivi, come:

  • la valutazione della natura dello stimolo (appraisal)
  • i cambiamenti verbali 
  • la tendenza all’azione
  • la messa in atto di un comportamento specifico (per esempio, aggredire se siamo arrabbiati o scappare se siamo spaventati).

Ognuna delle diverse componenti del “sistema emozione” influenza le altre. Modificare una parte del sistema può voler dire modificare l’intera risposta. Questa è un’ottima notizia in termini di regolazione emotiva: per calmarci, per esempio, possiamo agire sui pensieri, sul corpo o, ancora, sui fattori che ci rendono più vulnerabili, nel breve e nel lungo termine.

A cosa servono le esperienze emotive

Le emozioni sono la nostra bussola interna: rivestono un ruolo fondamentale nei processi di decisione, giudizio e ragionamento. Ci danno informazioni sul nostro stato, sul livello del nostro benessere, permettono di gestire le decisioni cruciali, ci aiutano a capire le nostre necessità.

Secondo la teoria darwiniana, tutte le emozioni sono indispensabili da un punto di vista evolutivo: sono il risultato di un lungo processo di adattamento che ha reso più efficaci le risposte degli esseri umani all’ambiente circostante, garantendo la sopravvivenza della specie. Per esempio: senza paura non ci fermeremmo al semaforo rosso; senza rabbia non ci difenderemmo dalle ingiustizie e dalle offese; senza la tristezza non riusciremmo a elaborare i lutti e le perdite.

Le 3 funzioni fondamentali delle emozioni

Le emozioni, nello specifico, svolgono 3 funzioni fondamentali:

  • Ci attivano a livello neurofisiologico, preparandoci all’azione. Ci spingono a mettere in atto un comportamento fondamentale per la nostra sopravvivenza, senza la mediazione del ragionamento. Permettono di risparmiare tempo in caso di pericolo o di emergenza
  • Comunicano agli altri come ci sentiamo. Le espressioni facciali, il tono della voce, la postura, i gesti e le azioni forniscono agli altri un segnale importante sul nostro stato
  • Informano a noi stessi di come stiamo. Sono segnali che parlando del nostro stato interno, dei nostri livelli di soddisfazione e benessere. Per esempio, ci dicono se stiamo o meno raggiungendo i nostri obiettivi personali, affettivi e interpersonali.

Quali sono le 5 emozioni primarie

Le 5 emozioni primarie sono emozioni fondamentali (o di base): sono innate, espresse universalmente, da tutti in qualsiasi tempo, luogo e cultura.

Ognuna ha un suo preciso scopo dal punto di vista evolutivo:

  • la paura segnala un pericolo e serve a metterci in salvo con la fuga, l’attacco, o l’immobilità
  • la tristezza, legata a una perdita, ci dà il tempo di ritirarci, di riflettere e di elaborare quanto perduto
  • la rabbia segnala un torto subito e ci dà una mano a metterci nella posizione di difendere e rivendicare i nostri diritti
  • il disgusto ci allontana da qualcosa di fisicamente o moralmente negativo per noi
  • la gioia si prova quando siamo soddisfatti del nostro stato, per indurci a mantenerlo.

Le emozioni secondarie

L’esperienza emotiva umana si fonda oltre che sulle emozioni di base, anche sulle emozioni secondarie. Queste si sono originate nel corso dello sviluppo filogenetico da quelle primarie e sono una combinazione di esse. Ne sono un esempio:

Sono anche definite emozioni sociali: servono per favorire la cooperazione e la coesione del gruppo, ci aiutano a vivere con gli altri e a integrarci.

In base a criteri edonici, fondati cioè sul piacere o dispiacere che provocano, possiamo distinguere anche tra emozioni negative e positive. Questa distinzione non è fondata su un giudizio di valore: nessuna emozione è migliore o peggiore dell’altra. Hanno tutte la stessa rilevanza per il nostro benessere e per la nostra salute.

Quando l’emotività va fuori controllo

Le emozioni a volte possono essere troppo intense rispetto alla specifica situazione che stiamo vivendo. Questo accade perché intervengono fattori appresi nella nostra storia di vita o aspetti traumatici che funzionano da amplificatori di vulnerabilità.

Anche in questo caso, le emozioni sono utili e ci proteggono, ma possono essere vissute con fatica e difficoltà. 

La psicoterapia può aiutarci a mettere a fuoco questi fattori di vulnerabilità e a darci gli strumenti per poter regolare meglio l’intensità dei nostri stati emotivi.

L’alessitimia

L’alessitimia è la difficoltà nell’identificare, descrivere e interpretare le proprie emozioni e quelle degli altri. Chi soffre di alessitimia trova complicato distinguere tra emozioni e sensazioni fisiche e, di solito, non riesce a rendersi conto delle cause che le provocano. L’alessitimia si pone, talvolta, alla base di alcune difficoltà emotive. 

Cosa succede se non riusciamo a comprendere le nostre emozioni? Se non riusciamo a trovare la giusta etichetta per il groviglio di sensazioni fisiche e mentali che stiamo provando? 

Per esempio, se non riusciamo a riconoscere che alcuni elementi fisiologici (come sudorazione o salivazione) derivano dall’ansia, potremmo pensare di avere qualcosa di grave e la paura potrebbe diventare un attacco di panico.

Saper riconoscere e identificare quello che si sta provando è fondamentale per gestire in maniera efficace le emozioni. 

Quali sono le emozioni più forti e come gestirle

Le emozioni più forti sono quelle che sembrano incontrollabili e che, per la loro intensità, ci spaventano e ci disorientano. Le emozioni negative come la paura, il disgusto, e la rabbia sono di certo tra le reazioni emotive più intense.

Anche le emozioni positive, tuttavia, possono fare paura. L’amore ad esempio mette in difficoltà molte persone. Si può aver paura di innamorarsi, o di essere felici (cherofobia), o della sensazione di intimità.

Per vivere pienamente è importante saper dare un nome alle emozioni. Un intervento di psicoeducazione emotiva, che insegni attivamente che cosa si prova e a capirne l’origine, può rivelarsi fondamentale per il proprio benessere.

Fonte: La finestra sulla mente, Santagostinopsiche

Questa è appunto la teoria, poi ci siamo noi, che abbiamo la possibilità e la capacità di interagire con le nostre emozioni, come ho detto all’inizio l ‘unica via è il lasciarle manifestare ma prima di lasciare libero sfogo dobbiamo chiederci se sono messe nel posto giusto, è una cosa non semplice da fare ma essenziale per imparare a elaborare e capire cosa succede dentro di noi e per far si di non essere in balia delle emozioni ma capire che abbiamo noi il comando su di esse. Un’ esempio: sono una mamma stanca, con un sacco di problemi per la testa e un bambino piccolo che non mi obbedisce, come mi fà sentire mio figlio che non mi ascolta?

-Arrabbiata? Frustrata? una cattiva mamma? sola? tutto questo? è normale è successo a tutte noi.

Qual’è la mia reazione di fronte alla situazione e alle emozioni che stò provando? bè potrei alzare la voce con il mio bambino, oppure metterlo in castigo o ignorarlo, o sedermi in un’angolo a piangere scoraggiata, quale scegli?

Ti dico invece la strada che ti farà sentire meglio: puoi fermarti un’attimo (non scappa niente) guardare il tuo bambino giocare e capire che lui è nel suo mondo, non ti obbedisce non perchè vuole farti un dispetto ma perchè la sua attenzione è su ciò che stà facendo, in quel momento è quello il suo focus, già vedere questo dovrebbe farti abbassare il senso di frustrazione e di rabbia, poi puoi soffermarti un’attimo su quello che senti, sei stanca? ne hai il diritto! riposati, trova uno spazio per te, te lo devi, ti senti sola? chiedi aiuto, non c’è niente di cui vergognarsi, ti senti frustrata? pensa da quanto tempo non fai più quella cosa che ti faceva star bene e organizzati per farla. Poi se vuoi puoi avvicinarti al tuo bambino, sederti accanto a lui e entrando nel suo mondo, chiedergli di fare quello che gli avevi detto, ti stupirà vedere che allora magicamente lui ti ascolterà.

Questo è un piccolo esempio su come puoi leggere e mettere al posto giusto le tue emozioni, sicuramente non è una cosa semplice ma se si comincia ogni giorno troverai sempre più gratificante essere padrone di quello che senti.

Fermarsi e ascoltarsi è la cosa più difficile da fare, lo ripeto spesso, ma è un regalo prezioso che puoi farti. Lo yoga ha questo scopo e ti insegna e ti guida a capire come farlo.

W lo yoga, W le emozioni

Se non l’avete mai visto vi consiglio il cartone animato: INSIDE OUT, insegna molto anche a noi adulti.

Lascia un commento